MAIS – SOIA: AVVICENDAMENTO O COMPETIZIONE?
L’avvicendamento o rotazione colturale è una tecnica agronomica che prevede l’alternanza, sullo stesso appezzamento di terreno, di diverse specie agrarie (ad es. frumento, girasole, trifoglio, colza, mais, soia, ecc.) con l’obiettivo di riequilibrare le proprietà biologiche, chimiche e fisiche del suolo coltivato.
Figura 1 – Campo di mais infestato
Quando lo sviluppo di una coltura alternata (in questo caso soia) durante la stagione diventa però un’infestazione della coltura in atto (mais), la tecnica agronomica finalizzata al miglioramento della situazione del terreno rischia di diventare dannosa per la coltura (Figura 1 – Campo di mais infestato).
Bisogna quindi completare la gestione del campo e del suolo con una tecnica che permetta di mantenere l’equilibrio dello sviluppo delle colture: la SARCHIATURA.
La sarchiatura con lo sradicamento delle infestanti permette di dare un vantaggio al mais, riducendo la competizione per nutrienti e acqua, durante lo sviluppo della coltura (Figura 2 – Soia sradicata dalla sarchiatura).
Figura 2 – Soia sradicata dalla sarchiatura
Lasciare la soia infestante sradicata sul terreno permette di conseguire l’obiettivo originario di riequilibrare le proprietà biologiche, chimiche e fisiche del suolo coltivato con il rilascio dei nutrienti che andranno ad alimentare il mais in una fase di crescita precoce.
La sarchiatura migliora anche l’aerazione del terreno consentendo una crescita dell’apparato radicale più veloce e robusta in particolare nelle prime fasi di sviluppo del mais che ha un apparato radicale fascicolato e superficiale. La possibilità di rincalzare del terreno in prossimità delle piante crea un ambiente idoneo alla crescita radicale delle piante, dando a fine stagione uno sviluppo più omogeneo della coltura su tutta la superficie coltivata (Figura 3 – Mais sarchiato e rincalzato).
Figura 3 – Mais sarchiato e rincalzato vs mais non lavorato
Il terreno sarchiato presenta una gestione migliore dell’acqua residua, la porosità che crea aiuta il movimento dell’acqua in prossimità dell’apparato radicale. La rottura della crosta superficiale interrompe la capillarità di risalita e l’evaporazione eccessiva in caso di siccità e permette un drenaggio più veloce in caso di pioggia abbondante (Figura 4 e Figura 5).
Il risultato finale sono piante più vigorose e a sviluppo più precoce (Figura 6 – Mais sarchiato a sinistra, mais non lavorato a destra) che si avvantaggiano dei nutrienti della soia sradicata, dello spazio creato dalla rimozione delle colture competitive e della micro-capillarità migliore.
L’obbiettivo è stato raggiunto con la sarchiatrice a rotori in acciaio chiamata Rotosark.
La sarchiatura è stata effettuata il giorno 28/04/2023, il controllo il giorno 18/05/2023.